Compatimento e compassione
Compatimento e comprensione sono delle stazioni ferroviarie, destinazioni per due treni che vanno su binari paralleli. Il primo convoglio ha delle tariffe accessibili a tutti, quasi gratis, minimo dispendio. E’ dotato dei migliori comfort a bordo, preparatori alla pietà; procede senza rallentamenti ed intoppi, incontra semafori sempre verdi. Il treno diretto verso la comprensione, al contrario, risulta sempre difficile da prenotare ed i biglietti per accedervi vengono venduti a peso d’oro. Lo stop rosso dei segnali frena la sua corsa e la stazione finale appare sempre lontana. Tuttavia questa meta ha un certo valore immateriale eppur consistente, è più autentica; l’altra stazione terminale si mostra coreografica, imbevuta di melodrammatico, suona sovente in maniera stonata.
Una miriade di uomini, ipercapaci, furbi e potenti in autosuggestione, è straconvinta di avere il globo terracqueo ai suoi piedi. Costoro si travestono da passeggeri all’apparenza disinvolti e sicuri di sé e salgono in preferenza, quasi sempre, sul treno comodo che raggiungerà la destinazione con l’insegna del compatimento. Ma capita e ricapita più volte che all’arrivo restino con un pugno d’aria fritta in mano.
Qualcuno, sono decisamente pochi, prende invece il mezzo meno veloce e confortevole e prosegue, paziente e convinto, tra lentezze e difficoltà. Alla discesa, alla conclusione tuttavia, mente e cuore di questo tipo d’uomo si arricchisce maggiormente, il soggetto gode di una sorta di reale benessere interiore.
Impareremo, in tanti sempre più, ad optare per il secondo genere di viaggio?
Carlo Giarletta